COMMENTO: poco Parma e tanto Napoli una serata senza storia e senza Gervinho

COMMENTO:

Sono bastati appena 4 minuti per capire che la serata del Parma sarebbe stata storta e senza frutti. C‘è poco da commentare, se non togliersi il cappello e stringere la mano ad un Napoli dirompente, a tratti stellare, che ha dominato la gara dall‘inizio alla fine. Una superiorità troppo evidente, che però non deve imbarazzare o far arrossire la banda di D‘Aversa, perché questa è la serie A, questi sono gli squadroni che puntano allo scudetto. Ti può andare bene una volta, vedi l‘Inter, ma ripetersi a certi livelli e in certi stadi è un‘impresa titanica.
Con questo non voglio costruire alibi o ridimensionare il peso della sconfitta, anche perché l‘atteggiamento generale dei crociati ha lasciato a desiderare. Non si è visto quello spirito battagliero apprezzato nelle ultime tre gare di campionato, quella convinzione e sfrontatezza con cui Alves e compagni avevano affrontato Juve e Inter. I due gol a freddo, ad inizio dei due tempi, hanno certamente complicato tutto e diffuso una quantità insopportabile di rassegnazione. Così come l‘esclusione dall‘undici titolare di Gervinho ha tolto un grosso punto di riferimento per le ripartenze e l‘imprevidibilità offensiva (l‘idea di D‘Aversa era di farlo entrare nella ripresa, ma dopo il secondo gol ha cambiato idea), tant‘è che ad Inglese non sono arrivati rifornimenti di nessun tipo, anche perché Ciciretti è parso la brutta copia di se stesso, mentre Di Gaudio nulla ha potuto nulla contro il duo Allan-Malcuit.
Una sofferenza costante per 90 minuti, senza nessun tiro nello specchio della porta difesa da Karnezis. Impietosi i numeri del possesso palla: 36 minuti Napoli, 19 Parma. Non c‘è stata partita. Troppo azzurro e poco gialloblù. Differenze palesi, ma c‘è modo e modo di perdere. Oggi è una serata da dimenticare in fretta e per fortuna domenica si torna subito in campo, contro l‘Empoli. Tutta un‘altra storia rispetto ad oggi e con Gervinho riposato e pronto a sgommare. Senza l‘ivoriano, infatti, è un Parma fragile e prevedibile.
Dimenticavo: complimenti ad Ancelotti, questo Napoli ora fa paura anche alla Juve, il prossimo avversario.