Baraye a SP: «Camara un fratello. E questo Parma ha più qualità del mio»

L’ex crociato Yves Baraye è stato il super ospite della sedicesima puntata di PARMATALK, in onda su SportParma, per commentare la vittoria del Parma sul Venezia. Nel segno del suo “fratello” Drissa Camara.

Ricordato con affetto dai tifosi gialloblù anche e soprattutto per i suoi due gol nei derby contro la Reggiana durante la stagione 2016/2017, l’attaccante ora in forza al Maritimo (Serie B portoghese) ha analizzato vari temi, tra i quali la differenza fra la squadra attuale e quella della stagione 2017/2018, che centrò la promozione in Serie A: «Sono tutti giocatori di qualità e forti che potrebbero giocare titolari – così il senegalese classe 1992 –. La nostra squadra non era così forte, questa lo è di più: noi non avevano la stessa squadra con 23 titolari. Quest’anno ho molta fiducia sul fatto che il Parma possa andare in Serie A. Vedo questa squadra con qualità e, anche se la seconda parte di campionato sarà dura perché le altre squadre si sono rinforzate, il Parma può farcela benissimo».

Baraye ha parlato anche del suo amico Camara, man of the match contro il Venezia al 100′: «Vincere all’ultimo è una cosa bella… grazie al mio “piccolo” Camara: ci siamo sentiti prima e lui ha fatto gol… Gli ho detto: “Mi devi scrivere sempre!”. Ci sentiamo ogni tanto gli chiedo i biglietti per gli amici, gli chiedo come vanno le cose. Lui è mio fratello, siamo molto legati. Dove e quanto può giocare? Lui è un centrocampista, poi forse meriterebbe più spazio. Ma deve continuare così, troverà sicuro più spazio anche se a centrocampo sono tutti bravi e c’è molta qualità: Bernabé, Hernani, Estévez che mi piace molto. Lui deve avere fiducia, l’importante è entrare. Lui giocherebbe da numero 10 o da esterno».

L’ex attaccante crociato (32 gol e 16 assist in 101 presenze ufficiali) ha anche parlato del suo passato con la maglia del Parma. Una scalata iniziata in Serie D nel 2015 e culminata in A nel 2019: «L’unico rimpianto è di non aver giocato in Serie A ma nella vita non tutto è perfetto, l’importante era il ritorno del Parma in massima serie. Devo tagliare la testa a D’Aversa (ride, ndr) per non avermi fatto giocare. Glielo dicevo ma lui rispondeva che non dipendevano da lui le scelte». Il rapporto con la città di Parma non è mai sceso nell’indice di gradimento, come anche confermato dal diretto interessato durante la diretta streaming: «Mi piacerebbe molto abitare a Parma ma per noi giocatori non è mai facile. Il gol più bello? Sicuramente il gol nel derby, soprattutto all’andata perchè eravamo in un momento difficile e abbiamo vinto il campionato grazie a questa partita».

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Yves

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