Benedyczak risponde presente: gol ritrovato 642 giorni dopo

Se si potesse riavvolgere il nastro della gara di Coppa Italia contro il Bologna, Adrian Benedyczak, di certo, lo fermerebbe al minuto 13 del primo tempo. Minuto che corrisponde al suo ritorno al gol in gare ufficiali con la maglia del Parma Calcio. Esattamente 642 giorni dopo l‘ultima volta.

Sembra essere passata una vita ed effettivamente è così, dal punto di vista calcistico. Più di un anno e mezzo fa Benek segnava, infatti, l‘ultima rete ufficiale con indosso la casacca crociata. Era il 2 marzo 2024, Ternana-Parma, ventottesima giornata di Serie B. Al 19‘ del primo tempo, Adrian, dal dischetto, spiazzava Iannarilli e raddoppiava per i suoi, dopo il vantaggio targato Bonny. La partita, poi, terminò per 3-1 in favore dei ragazzi di mister Pecchia, ma per Benek è stata l‘ultima gioia con i colori gialloblù. Almeno fino a ieri sera.
Nel derby di Coppa Italia contro il Bologna il centravanti polacco è tornato ad esultare, anche se, a dirla tutta, già nel precampionato lo aveva fatto, nel match amichevole contro il Maiorca. Niente, però, a che vedere con un gol in un ottavo di finale di Coppa Italia.

Il Parma approccia bene la gara, così come lo stesso Benedyczak. Dopo una manciata di minuti, il 7 crociato impegna Ravaglia, con un‘uscita bassa, dopo essere stato imbucato in area di rigore da Ondrejka, suo partner d‘attacco nel primo tempo. Un antipasto prima della portata principale. Dopo 8‘, infatti, il polacco buca il portiere rossoblù con un piazzato rasoterra, questa volta servito da Løvik, e porta in vantaggio i suoi. Benek, però, sembra non essere soddisfatto e cerca la doppietta personale, che meriterebbe. Non ha fatto i conti con Ravaglia, che, già infilato una volta, chiude la saracinesca e nega al 18‘ il raddoppio crociato, respingendo una sua conclusione mancina insidiosa.

La prestazione di Benedyczak riassume molto bene quella dell‘intera formazione crociata. Tanto Benek quanto il Parma sono stati velenosi, una minaccia per la retroguardia rossoblù (specialmente sugli attacchi alla profondità), ma un po‘ spreconi. Il numero 7 gialloblù, come detto, ha avuto tre chiare occasioni da rete, di cui solo una sfruttata bene, ed è stato, insieme a Løvik, autore dell‘assist per il suo gol, il più pericoloso. Il tabellino finale, però, recita 2-1 per il Bologna, simbolo che qualcosa non ha funzionato.
Proprio gli inserimenti alle spalle di Heggem e Lucumì sono stati, oltre alle tre conclusioni, i sussulti migliori della gara di Benedyczak. Il polacco si è fatto leggere poche volte il numero dai due centrali rossoblù, scappandogli sempre sulla profondità e costringendoli a correre all‘indietro. Un aspetto sicuramente provato in allenamento e che ha funzionato.
A testimonianza di quanto Benek sia stato impiegato più sul lungo che nella costruzione, il dato sui tocchi e sui passaggi effettuati è eloquente: 17 tocchi e 7 passaggi in 65‘ , di cui solo 2 precisi (entrambi in appoggio).

Il gol ritrovato darà a Benedyczak una spinta sul piano emotivo e mentale, oltre a riconsegnare a Cuesta una freccia in più per l‘attacco, dove, al momento, sembra non essere stata ancora trovata la spalla ideale per Pellegrino. Per caratteristiche, il 9 e il 7 si combinerebbero bene lì davanti, chissà che lo spagnolo non li possa riproporre in coppia contro il Pisa lunedì pomeriggio (ore 15:00). Benek, intanto, risponde presente.

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