Frosinone investimenti e sviluppo: un esempio da seguire

Frosinone,

Un nuovo stadio, il “Benito Stirpe”: bello, ristrutturato e moderno; senza barriere tra spalti e campo di gioco (all’inglese). Il fiore all’occhiello di un progetto che ha radici profonde. Uno stadio che farebbe invidia a qualunque club di serie B. E’ stato inaugurato a fine settembre di quest’anno, ha una capienza di 16mila tifosi, ed è costato 20milioni di euro, di cui 8 ottenuti dal Credito Sportivo Italiano. Purtroppo è solo il quarto stadio italiano di proprietà di una società di calcio, il primo ed unico nel campionato cadetto.
Le altre società, al momento, restano alla finestra. Molti club voorrebbero ma non possono. Il Parma spetta l’avvento di Lizhang, il quale sembra intenzionato a mettere mano al portafogli per ristrutturare il Tardini. E’ ancora presto per fare certi discorsi, certo, ma un intero Paese è rimssto indietro e da qualche parte bisognerà iniziare.
Il Frosinone, da anni nella mani della facoltosa famiglia Stirpe, è una società che ha pianificato nei minimi particolari il proprio futuro puntando tutto su investimenti e sviluppo: non a casa nei prossimi giorni partirà prima campagna di offerta online di un mini-bond mai sviluppata da Club italiano. Una campagna dove tutti - tifosi e non - potranno investire e ottenere così dei ritorni finanziari e di marketing unici ed esclusivi, e nello stesso tempo supportare lo sviluppo dei progetti del club.
Sviluppata in partnership con Tifosy, l‘esclusiva piattaforma di crowdfunding specializzata in sport, la campagna di mini-bond del Frosinone Calcio verrà lanciata il prossimo 20 novembre.
La strada è segnata, a Frosinone e nel resto dell’Italia, ma bisogna darsi una mossa, indipendentemente dai risultati del campo.

 

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