IL COMMENTO: i soliti problemi (irrisolti) trascinano il Parma verso una nuova crisi

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Dopo la sindrome di Stendhal ecco la sindrome del Tardini. E gli effetti sono devastanti: a parte la vittoria all‘esordio contro la Cremonese, infatti, il resto è da censura: 3 sconfitte (Brescia, Empoli e Pescara) e un pareggio (Salernitana). Un brodino insipido, senza sale, che farebbe rabbrividire chiunque. Il Pescara vince con il minimo sforzo, il Parma perde per proprio demeriti e soprattutto per l‘incapacità cronica di gestire una partita e soprattutto segnare. Oltre all‘eccessivo nervosismo che ha partorito due espulsioni (D‘Aversa e Faggiano) dopo appena 17 minuti dal fischio d‘inizio. Un record. E‘ l‘emblema del momentaccio che sta vivendo la squadra di D‘Aversa, alle prese con i soliti problemi, con le solite contraddizioni. E il punto è proprio questo: come si fa a non vedere che il 4-3-3, con Calaiò punta centrale, non riesce proprio ad ingranare. Vuoi perché l‘Arciere non ha più l‘età per ricoprire quel ruolo (meglio nelle vesti di assist-man), vuoi perché non ha al suo fianco gente capace di leggere e trarre beneficio dalle sue invenzioni (aspettando il miglior Ceravolo). Il centrocampo statico, senza incursori, uno Scaglia irriconoscibile (così come Baraye e Dezi), gli esterni che non saltano mai l‘uomo… danno un senso logico a questa nuova sconfitta che, volente o nolente, apre una nuova crisi in casa Parma. Crisi che non porterà a soluzioni drastiche, tant‘è che nel post partita l‘amministratore delegato Luca Carra ha confermato la fiducia nel tecnico. Ma qualcosa dovrà succedere: non si può continuare a viaggiare sul binario della mediocrità, senza mettere in discussione idee tattiche e scelte estive. Questo Parma ha bisogno di una scossa e non può essere sempre Lucarelli a darla. A proposito, anche oggi il capitano è stato il migliore in campo. Chiedersi il perché è imbarazzante.
Fiducia o no, qui serve una sterzata immediata, dal punto di vista del gioco e dell‘atteggiamento, diversamente prepariamoci ad un campionato sulle montagne russe, tra delusioni cocenti e qualche soddisfazione. E per fortuna le big del campionato non decollano, altrimenti sarebbero dolori.
Zeman sorride sotto i baffi, il suo Pescara sembra una squadra lontana dal concetto di Zemanlandia, eppure vince e convince: 7 punti nelle ultime 3 trasferte e zero gol incassati. Roba dell‘altro mondo.

 

(Foto parmacalcio1913.com)

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