Desports-Parma complicazioni cinesi: Investire nel calcio è proibito

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Jiang Lizhang (Desports) e il Parma, una storia tutta da scrivere. Dopo lo sbarco del luglio scorso e il versamento di una parte della cifra pattuita per comprare il 60% del club crociato, le cose si sono maledettamente complicate. Esportare capitali dalla Cina ed investirli nel mondo del calcio non è più possibile, almeno per il momento. La conferma è arrivata ieri sera da Fu Yixiang, vicepresidente della Camera di commercio italo-cinese, che ai microfoni di Telelombardia (TopCalcio24) ha spiegato chiaramente quali sono i problemi che stanno frenando l’acquisizione del Parma e non solo (vedi Inter e Milan): “In questo momento il calcio è uno di quei settori in cui è proibito investire per la Cina. Da settembre dell‘anno scorso è stata ristretta la possiblità di esportare capitale cinese all‘estero, questo ha reso più difficile fare certe operazioni, come ad esempio è successo al Milan. Quest‘anno c‘è stata poi l‘indicazione chiara. Il ministero cinese ha dato una indicazione precisa in cui ha quantificato gli investimenti favorevoli, consigliati e vietati. Tra questi ultimi ci sono immobiliare, turismo e i club sportivi“.

Fu Yixiang parla anche del caso Parma, nello specifico: “La situazione riguarda anche l‘investimento nel Parma. Il problema non è tanto pagare qualche milione ma le prospettive di investimento futuro. Gli investimenti nel calcio sono considerati incomprensibili in cui non c‘è un vero ritorno in termini economici e si pensa che ci sia rischio di riciclaggio“.
Investimenti bloccati, dunque, e multe salatissime: “La federazione calcistica cinese – continua Yixiang – ha attuato un regolamento per frenare i trasferimenti. Per ogni milione che si paga all’estero se ne deve versare uno a titolo di multa, che viene data per lo sviluppo interno del calcio. Il regolamento dice che questi soldi saranno destinati ai giovani giocatori cinesi”.

Restrizioni che potrebbero far saltare accordi ed equilibri. Il Parma, intanto, continua a coprire i costi di gestione grazie all’impegno dei “famosi” 7 soci che ad inizio stagione hanno garantito la copertura dei costi per il calciomercato e la stagione in corso. Ora il problema è capire se Jiang Lizhang riuscirà ad “aggirare” i limiti imposti dal governo cinese, oppure dovrà trovare soluzioni alternative, senza escludere la possibilità di dover fare un passo indietro.

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