IL COMMENTO: la scossa non c‘è stata adesso è notte fonda. Crespo in tribuna

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Adesso il blackout è totale. La sconfitta di Ancona, che fa seguito a quella di sette giorni fa con il Padova, certifica lo stato di profonda crisi in cui versa il Parma. Una crisi che, a questo punto, possiamo dire è stata aggravata, sicuramente, dal clamoroso ribaltone che ha azzerato il reparto tecnico della prima squadra. Il 2-1 finale non fa una grinza, perché è privo di recriminazioni, dopo un un primo tempo tutto sommato più che sufficiente (dopo il solito svarione difensivo su un calcio piazzato) e una ripresa tremendamente brutta, con un calo evidente dal punto di vista mentale, della condizione fisica e soprattutto delle convinzioni. L’errore da censura di Guazzo a pochi metri dal portiere e il pressing asfissiante dell’Ancona nella metà campo crociata, in pieno recupero e in vantaggio per 2-1, fotografano perfettamente il concetto appena espresso.

Morrone ha provato a rivitalizzare il malato, la sua cura tutta corsa, pressing e calcio offensivo ha funzionato fino ad un certo punto, perché certi limiti non si correggono in tre giorni, a partire dalla difesa, per finire alla costruzione del gioco che, malgrado una maggiore fluidità, resta sempre ancorata al concetto arcaico del lancio lungo. Poi ci si mette anche Zommers, ultimamente apparso un po’ in affanno e sfiduciato. Problemi su problemi, così come la scarsa attitudine e forse voglia di Calaiò nel partecipare alla fase difensiva che di fatto priva la squadra di un uomo.

Non è tempo per emettere verdetti, sarebbe un eccesso di presunzione, ma i limiti strutturali di questa squadra sono sotto gli occhi di tutti, compreso Gigi Apolloni che a ragion veduta ha sempre preferito la difesa a tre per limitare i danni e proteggere una difesa che, a parte qualche nome altisonante, ha sempre evidenziato preoccupanti limiti organizzativi e fisici. Problemi, appunto, che neanche una bacchetta magica può risolvere in 72 ore. Ognuno si assuma le sue responsabilità, questo Parma è una squadra che al momento non è né carne né pesce. Chi arriverà, allenatore e direttore sportivo (Palmieri), avrà un compito assai difficile, fermo restando che in campo ci vanno i giocatori e che l’Ancona visto oggi (e in passato) non è certo il Venezia, la Reggiana o il Pordenone, per non dire il Barcellona, e restare con i piedi per terra, pardon… nella melma.

ULTIM’ORA: Ad assistere ad Ancona-Parma allo stadio del Del Conero c’era anche Hernan Crespo, uno dei nomi in lizza per la sostituzione di Apolloni (ma non è il favorito), il quale non ha potuto fare altro che constatare lo stato di profonda crisi in cui versa il suo ex Parma.

(Nella foto Lucarelli e il resto della squadra chiedono scusa ai propri tifosi – Foto parmacalcio1913.com)

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