
Alla Giovane Italia risorge un mito: inaugurato il nuovo Parma Club Yves Baraye
Yves Baraye, l?uomo simbolo della resurrezione del Parma che risale dalla Serie D alla Serie A tra il 2015 e il 2018, sarà ora anche ?l?araba fenice? della Giovane Italia. Lo storico circolo cittadino di via Kennedy, attivo da ben 98 anni, gli ha dedicato un Parma Club. Onore e merito alle sue imprese sul campo, mai dimenticate.
L?idea è nata dall?italo-irlandese Matteo Shea (presidente del fans club) e da un gruppo di tifosi parmigiani che non si sono mai sottratti agli impegni domenicali delle stagioni in cui i crociati, post fallimento, cercavano una veloce ma comunque faticosa risalita verso il massimo campionato. E in quelle occasioni era stato possibile conoscere e apprezzare da vicino Yves Baraye. Per molti, divenuto un idolo. «Non riesco a credere che uno come me ha un fans club per un club grande come il Parma. Io ero solo un giovane che voleva giocare a calcio, che dava tutto sul campo per il Parma: non so se l?ho fatto bene o no, ma io davo tutto il mio cuore per il Parma, ho dato il massimo sul campo. E qui mi sento a casa» ha detto l?attaccante, passato ora in forza al Desenzano. «Ogni tanto mi riguardo tutti i giocatori forti che ha avuto questo club: quando Matteo (Shea, ndr) mi ha detto che avrei avuto un fans club non ci credevo - ha aggiunto ?Ivo? –. Ma tutti qui mi fanno sentire importante: nonostante non mi era piaciuta come fosse finita, perché avrei voluto fare la Serie A, il ricordo che ho sempre di Parma non posso mai dimenticarlo. Ovunque passo mi chiedono dei gol nei derby, del passamontagna, ma l?affetto che ho per i tifosi è più grande di tutto».
E se il presidente del Parma Club Yves Baraye ha fatto parlare le immagini con un video clip emozionale, che ha raccontato le gesta del senegalese in campo e fuori, un discorso lo ha tenuto Andrea Bevilacqua, tifoso e gestore del circolo daMAT Giovane Italia: «Nella mia adolescenza la normalità era il Parma che vinceva in Europa. Poi, abbiamo vissuto un percorso che ci ha abituato a scendere e risalire: gli anni della D, della C e della B è stato tra i periodi più belli in assoluto, nonostante certi campionati non li volessimo più vedere neanche sul televideo. Abbiamo scelto qualcuno che ci ha fatto vivere un percorso facendolo passare come bello e semplice, ma non lo è stato affatto: siamo l?unica in Europa che ha infilato in stecca un percorso dalla D alla A».
Alla serata d?inaugurazione - cui ha partecipato in parte anche l?ex capitano di allora, Alessandro Lucarelli - era presente anche una delegazione del Parma Calcio 1913: i dirigenti Fabrizio Cometti (responsabile della comunicazione) e Giuseppe Squarcia (sport liason officer) hanno accompagnato i giocatori della seniores maschile Christan Ordóñez e Jacob Ondrejka e le giocatrici della seniores femminile Gaia Lonati e Sofia Bertucci. Tutti e quattro gli atleti hanno donato la loro maglia al neonato fans club Baraye (che ha ?ripagato?, più o meno volutamente, Ordóñez regalando il famigerato passamontagna gialloblù di Yves all?argentino, con la promessa di sfoggiarlo al primo gol?), che è già entrato nella galassia del Centro di Coordinamento Parma Clubs: «Quando si inaugura un Parma Club è sempre un?emozione - così il presidente Angelo Manfredini durante la serata –, perché un altro gruppo di tifosi si avvicina sempre di più alla nostra maglia, che va difesa e onorata. Una maglia che ha lasciato un pezzo di storia in Italia, in Europa e nel mondo. Complimenti a chi ha deciso di formare questo Parma Club, con un nome importante come quello di Yves Baraye, che ha lasciato qui un ricordo importante al di là dei risultati che ha ottenuto. Gli va detto ?grazie?».
Il presidente del CCPC ha anch?egli ha omaggiato il Parma Club Yves Baraye, donando la maglia numero 12 - che fu ritirata durante l?era Tanzi - per testimoniare il supporto verso i nuovi iniziati. Un messaggio simbolico di incoraggiamento per dire «sempre con voi».
(©Foto: SportParma - Si ringrazia Pietro Razzini per la gentile concessione)


