PAGELLE: Estévez maratoneta, san Suzuki. Ndiaye e Troilo maldestri

Le pagelle di Genoa-Parma (clicca qui) sono un elogio sperticato alla prestazione monstre del portiere Suzuki che regala ai crociati un punto preziosissimo.

Pesano i due cartellini gialli sulla pagella di Ndiaye che ha costretto i suoi a più di 45‘ di sofferenza in inferiorità. Bene il ritorno di Estévez al fianco di Keita in una mediana che ancora non vede protagonista Bernabé: impalpabile. Sufficienza politica e d‘incoraggiamento ai due centravanti Cutrone e Pellegrino, chiamati a una domenica di sacrifico.

SUZUKI 9 La partita perfetta non esiste? Vedere per credere. Al 27‘ compie la prima parata sul colpo di testa di Vitinha; nella ripresa, i mancini di Malinovskyi (due volte), Carboni e Masini testano i guantoni del giapponese, ma la colla tiene. Già semplicemente strepitoso sull?incornata di Ekhator all‘81‘, intraprende la strada verso la beatificazione parando il rigore di Cornet al 95‘. Da Suzuki-san a san Suzuki è un attimo.

DELPRATO 6,5 Completa la sua solita partita ordinata: un po‘ da esterno destro, un po‘ da terzo di difesa se la cava con il solito mestiere tra intercetti, chiusure difensive e duelli vinti (3 su 5).

CIRCATI 6 Molto coinvolto nel gioco con i piedi, anche se gioca prevalentemente nella sua metà campo (20 passaggi, tutti giusti, in questa zona. Regge bene fino all‘81‘ quando non arriva sul cross di Venturino per Ekhator: ma ci pensa Suzuki.

NDIAYE 4,5 Prende due ammonizioni nel giro di poco tempo, fra 37‘ e 42‘: sulla prima sanzione, commette l‘ingenuità di regalare il pallone a Malinovskyi; sulla seconda, è eccessivamente severo l‘arbitro Sozza. Fatto sta che lascia in dieci i suoi prima dell‘intervallo.

BRITSCHGI 6,5 Alla quarta partita consecutiva da titolare (Coppa inclusa), sebbene dirottato sulla sinistra, dimostra di essere all‘altezza della situazione. Riesce a essere, solo per il primo tempo, una spina nel fianco per Norton-Cuffy, messo in difficoltà a suon di dribbling, falli subiti e contrasti vinti. Intraprendente.

BERNABÉ 5,5 È il crociato che corre più chilometri (4.1, al pari di Estévez) nei primi 43‘, ma fa in tempo a fare solo quello. L‘espulsione di Ndiaye costringe Cuesta a ridisegnare la squadra che, fin lì, non aveva comunque beneficiato del palleggio del catalano:  19 tocchi e 12 passaggi giusti (su 17). Mai incisivo.
(43‘ pt) Valenti 6,5 Fuori da 5 partite per infortunio, si riprende la titolarità e - crediamo - non la lascerà più. Tocca pochi palloni (6) ma decisivi, come la chiusura difensiva in area al 78? su Ekhator, che disinnesca limitandolo al corner. Presenza sicura.

KEITA 6 Con Estévez una buona cerniera a protezione della difesa: preciso negli appoggi (100% di precisione nella sua metà campo), compie 2 chiusure e 4 recuperi. Poi s‘inventa ala sinistra mettendo in mezzo un interessante pallone nell‘unica occasione offensiva della ripresa.

ESTÉVEZ 6,5 È uno dei pochi a giocare palloni nella metà campo genoana (14); spicca per 6 duelli vinti (su 9 totali); aiuta la difesa con 2 recuperi e 5 chiusure. Esce stremato dopo aver corso - statistiche alla mano – 9.4 km (è stato il crociato ad averne fatti di più, il secondo del match dopo Masini). Di nuovo titolare in campionato dopo 7 mesi e 7 giorni. E il Parma non inciampa? Maratoneta.
(42‘ st) Troilo 4,5 Debutto shock. Commette un ingenuo fallo da rigore al 95‘ su Ekhator: fortuna sua che c‘è Suzuki-san a salvarlo.

ALMQVIST 6 Il Parma è poco propositivo, soprattuto sulla destra. Lo svedese corre e si dà da fare: pur non creando pericoli, fa ammonire Malinovskyi in uno dei 3 falli subiti nei suoi 45‘, in cui si contano anche 4 passaggi giusti (su 5) nel campo avversario e 1 cross.
(1‘ st) Ordóñez 6 Si mette in trincea adeguandosi all‘andamento della battaglia. Lo si vede attivo in poche occasioni: la sua partita è un inno al movimento senza palla per presidiare tutta la zona destra del campo.

CUTRONE 6 Numeri bassi ma la partita non consentiva di fare altrimenti: 1 tiro (per altro, l‘unico del Parma), 2 recuperi e 4 duelli a terra vinti (su 4) denotano il solito spirito di sacrificio e la grande abnegazione.
(34‘ st) Sørensen ng Si mette nel mucchio e fa densità.

PELLEGRINO 6 Rispetto al compagno di reparto ha il demerito di non calciare mai una volta, anche perché i rifornimenti sono stati inesistenti. Di fatto, è un difensore aggiunti: il 70% dei duelli aerei vinti e 3 tiri respinti ne fanno un prezioso alleato per la linea capitana da Delprato.
(42‘ st) Djurić ng Lo si vede discutere animosamente con Vasquez dopo l‘episodio del rigore.

ALL. CUESTA 5,5 Cambia il Parma nell?aspetto, disponendolo con un 4-3-2-1 variopinto, ma non nella sostanza: almeno per i 43‘ di gara (cioè quelli che fanno testo), di trame offensive neanche l‘ombra. Nella ripresa fa interpretare una partita di puro sacrificio ai suoi attori, che rispettano il copione, eccezion fatta per l‘esordiente Troilo, buttato nella mischia nelle fasi finali. La trama, per fortuna, ha un lieto fine grazie al protagonista, Suzuki, che si prende la scena dinnanzi a un Genoa che ha recitato sostanzialmente un monologo incontrastato. 23 tiri a 1 la dicono lunga sul tipo di partita.

(In copertina, il portiere Zion Suzuki esulta dopo il rigore parato in Genoa-Parma 0-0 ? Foto: Parma Calcio 1913)
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