
Il confronto: pochi punti (8) e pochi gol (7), Cuesta come Pioli e Marino
I numeri, come sempre, non hanno bisogno di tanti giri di parole. Sono la fotografia reale dell‘andamento di una squadra, indipendentemente da infortuni, sfortune, errori e cataclismi vari.
Il bottino del Parma targato Cuesta, dopo 11 giornate di campionato, è uno dei peggiori della sua storia in Serie A: 1 vittoria, 5 pareggi e 5 sconfitte; 7 gol fatti e 14 subiti. In totale: 8 punti, 17° posto in classifica.
Solo in una occasione i crociati hanno fatto peggio, ma risale alla travagliata e maledetta stagione 2014-15, quella del fallimento, con Donadoni in panchina: 2 vittorie, 0 pareggi, 9 sconfitte (14 gol fatti, 28 subiti).
Per trovare una rendimento identico a quello dei giorni nostri bisogna andare indietro di qualche anno, esattamente alla stagione 2006-07, quando il Parma di Stefano Pioli, dopo 11 giornate di campionato, aveva racimolato lo stesso bottino: 2 vittorie, 2 pareggi, 7 sconfitte (8 punti); 12 gol fatti e 22 subiti. In quella stagione la salvezza arrivò sul filo del rasoio grazie all‘impresa firmata Claudio Ranieri.
Dal confronto statistico con le annate precedenti (anni 2000) non emergono numeri peggiori di quelli attuali. Stesso discorso per il numero di gol fatti e vittorie complessive: solo nella stagione 2024-25 (l‘ultima) il Parma (Pecchia allenatore) aveva ottenuto un successo dopo 11 giornate, e solo una volta i gialloblù avevano realizzato così poche reti nello stesso periodo, 7 totali; stagione 2011-11, in panchina c‘era mister Marino.
Certo, 990 minuti non sono sufficienti ad emettere una sentenza definitiva (per fortuna) ma sono l‘esatta fotografia del momento che sta vivendo il Parma di Cuesta, un tecnico alla perenne ricerca di una svolta e di una continuità di risultati per scacciare i fantasmi.
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