Pecchia: «Torno a casa felice». Ansaldi: «Obiettivo raggiunto sono nella storia del Parma»

Le parole dei protagonisti post derby Reggiana-Parma (clicca qui per leggere le pagelle) nella conferenza stampa presso lo stadio Città del Tricolore.

Davanti ai microfoni in sala stampa si sono presentati mister Fabio Pecchia e Cristian Ansaldi per i crociati, per i granata con Nesta squalificato ha parlato il vice allenatore Lorenzo Rubinacci. Presente per Sportparma in sala stampa Lorenzo Fava.

PECCHIA «Partita vera, bella cornice. Una partita che nella prima parte si è anche aperta, si è spezzata: abbiamo avuto tante situazione per andare in vantaggio, poi siamo andati sotto e la Reggiana ci poteva far male. Nella ripresa partita sotto controllo. Sono contento per il gruppo e per Cristian Ansaldi.
Cambi di formazione? Sì, eravamo venuti qui per giocare per vincere. Il gruppo doveva scendere in campo e affrontare un derby sentito e vissuto, per quanto mi riguarda, con grande rispetto.
Il Como resta dietro? La nostra ambizione, l‘obiettivo interno, era chiudere con 22 vittorie, però nessuno le ha fatte. La gratificazione per tutti comunque è vincere. Merito anche degli avversari che ci hanno spinto: complimenti al Como che è in Serie A e alle altre che continuino a spingere. Il nostro è stato un cammino difficile: oltre i 70 punti con tre squadre è un punteggio notevole.
Non la voglio chiamare passerella: noi avevamo tutte le intenzioni di vincere. ÄŒolak professionista straordinario, sempre sul pezzo dal primo giorno all‘ultimo. Però, voglio elogiare tutto il gruppo: ci sono stati tanti cambi. Ci troviamo dove siamo perché ho avuto la fortuna di allenare un gruppo straordinario. Torno a casa felice, tutti oggi mi hanno risposto.
Ansaldi ha fatto 90 minuti ed è stato determinante sull‘azione del rigore, abbastanza netto. Grande grande, lui ci teneva a chiudere con noi in modo straordinario. Sono felice che abbia finito in 90 minuti in una partita vera.  Le cartoline della stagione? Bari la prima partita ufficiale, in Coppa Italia, e il cerchio si è chiuso a Bari in campionato. E poi con la Cremonese settimana scorsa.
Ansaldi ci ripensa? Chiedete a lui (ride, ndr). I terzini? Oggi ho mischiato le carte. Ma anche a Bolzano lo avevo fatto. Il gruppo, il gruppo: quando dico che sono tutti dentro è perché posso schierare questi tipi di formazione.
Cosa dico ai ragazzi che vanno agli Europei? Gli auguro di uscire quanto prima (ride, ndr). Per gli allenamenti noi riprendiamo martedì, saremo ancora in sede. Per le vacanze c‘è ancora tempo».

ANSALDI «Sono molto felice, perché quella sfida che mi ha portato qua l‘ho portata a termine: ho raggiunto l‘obiettivo. Sono parte di questo Parma che torna in A: come dico io, è una benedizione. Nella maglia c‘è scritto Lui lo sA, ma cosa so? È una frase del gruppo, ogni cosa che succede diciamo così: “Lui lo sa”. Lo diciamo per tutti: per il mister, per il direttore. Decisione di smettere? La mia famiglia ora ha una necessità, le mie figlie hanno 14 anni e 12 anni mio figlio: loro vogliono tornare a casa nostra in Spagna, è una decisione della famiglia. Si chiude, non solo col Parma ma in Italia. La mia idea è trovare in Spagna: se non trovo nulla, smetto di giocare. Ho avuto un infortunio che sembrava una roba facile, è durato tre mesi: la realtà è che ho avuto un solo infortunio, ma ci sono state tante complicazioni.
Un consiglio ai compagni? Di continuare a credere in ognuno di loro: sono grandissime persone e grandissimo giocatori, alcuni giovani e alcuni di esperienza».

RUBINACCI «Ci siamo divertiti. I giocatori hanno dimostrato amore per la città e per la maglia e hanno restituito quello che gli abbiamo chiesto. Mi viene da dire: questo è il gioco di Nesta. Abbiamo visto trame di gioco, qualità in fase offensiva e difensiva. Questo è il suo calcio, io ho usufruito e ho goduto del suo lavoro.
Purtroppo era tardi per altri sogni: siamo arrivati domenica a Genova che potevamo avere altri obiettivi. Però abbiamo giocato il derby per i tifosi, lo abbiamo onorato. Faccio un grande applauso ai giocatori che hanno dimostrato qualità, competenze e anche attributi. Quest‘anno è stato di grande lavoro, ma lo abbiamo condiviso con dei meravigliosi amici di viaggio.
Vincere il derby con il gol di Libutti non avrei nemmeno potuto pensarlo o disegnarlo o scriverlo. Però siamo contentissimi. Ma ricordiamo che il Parma è una squadra fortissima: credetemi, abbiamo visto un grande talento. Vale doppio questo derby. Derby bellissimo: i giocatori hanno regalato emozioni e i tifosi hanno regalato emozioni, è stato il top. Nel nostro mestiere c‘è una caratteristica: si casca, ma il giorno dopo si riparte. Così è il calcio. Noi ricominceremo: i giocatori, i dirigenti, gli staff sono abituati. Questo è il calcio moderno, non c‘è più lo zoccolo duro della mia generazione».

 

(In copertina, Cristian Ansaldi con la maglia celebrativa per il suo addio – ©Foto: Lorenzo Cattani/SportParma)
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