D‘AVERSA: Stretti compatti e coraggiosi. La Juve non è solo Ronaldo

D’AVERSA:

Le difficoltà del momento non scoraggiano Roberto D’Aversa alla vigilia della sentitissima sfida contro la Juventus. Avanti col modulo 4-3-3, due i dubbi da sciogliere. Per fermare la Juventus servirà la gara perfetta e potrebbe non essere sufficiente. Per D’Aversa è comunque un’altra grande occasione per scrivere una nuova pagina della storia del club. Ecco le parole del tecnico raccolte da Sportparma direttamente dalla sala stampa del Centro Sportivo:

GRANDI MOTIVAZIONI: “Una partita del genere è un‘opportunità per tutti, pensando al percorso che abbiamo fatto, due anni fa dove eravamo, dobbiamo viverla come un evento e andremo in campo cercando di portare a casa un risultato al di là della forza dell‘avversario, che tutti conosciamo”.

ALLEGRI: “Allegri credo sia uno dei migliori nel suo ruolo al mondo, ho avuto la fortuna di conoscerlo avendo avuto in passato da parte sua la disponibilità per assistere ad alcuni allenamenti a Vinovo: questo dimostra quanto sia grande come persona oltre che come allenatore, poiché non ha nulla da nascondere. In questi anni non era semplice per lui dare seguito al lavoro fatto dall‘allenatore precedente. Ha dimostrato di fare bene anche a livello europeo, è un allenatore in grado di trasmettere serenità; anche lo scorso anno dopo lo scontro diretto perso con il Napoli, se hanno vinto lo scudetto è stato anche grazie alla serenità trasmessa ai giocatori e all‘ambiente”.

RONALDO E NON SOLO: “In questo momento Cristiano Ronaldo fa parlare molto di sé, certo è uno dei migliori al mondo in questo momento, ma analizzando tutto il potenziale della Juventus hanno campioni ovunque, tra i titolari e in panchina, tra Pjanjc, Emre Can, Khedira, Bernardeschi, Mandzukic. La Juve ha nel palleggio e nella filosofia dell‘allenatore le armi migliori, la nostra bravura deve essere quella di rimanere stretti e compatti in ogni zona del campo”.

DARE IL MASSIMO: “Dobbiamo dare il 200 per cento e correre più del normale. Chiaro che si tratta di una gara difficile, ma nelle vita nulla è impossibile: deve essere la nostra partita perfetta sperando in una loro giornata storta. Loro con il Chievo hanno pensato per un attimo di avere in mano la gara e si sono ritrovati sotto, ma accelerando possono farti male, dobbiamo essere bravi a limitare gli spazi. La Juve ha alternato il 4-3-3 e il 4-2-3-1: in quest‘ultimo hanno i tre in avanti che lavorano fra le linee e gli esterni che si accentrano in favore dei terzini”.

AVANTI COL 4-3-3: “In questo momento non è il sistema di gioco il problema, non credo se ne debba parlare dopo una sconfitta. Conta di più l‘interpretazione. E poi da inizio stagione lavoriamo su un tipo di modulo”.

LA FORMAZIONE: “A livello fisico bisogna valutare Grassi, ha finito l‘ultima gara con un crampo al polpaccio e ha preso una botta. Sprocati verrà convocato ma si è allenato solo oggi. La condizione di qualcuno è migliorata dopo una settimana di lavoro, ma per far sì che ci sia una condizione fisica compatta di squadra ci vuole tempo, quando si cambiano molti giocatori serve tempo per l‘amalgama”.

IL PUBBLICO: “La spinta del pubblico è importante, di fronte avremo una squadra forte, ma per orgoglio si vuole dimostrare di non essere inferiori, lo stadio può darci una grande mano. Sappiamo che troveremo difficoltà, dobbiamo essere bravi a restare pazienti e non dare all‘avversario ulteriori vantaggi. Quando si affrontano certe squadre, conta molto l‘orgoglio di misurarsi contro una realtà più grande. Anche quando ero io un giocatore spesso e volentieri la salvezza è passata da vittorie importanti e impensabili, sappiamo che in questo momento hanno più loro da perdere”.