COMMENTO: un‘occasione gettata alle ortiche e in attacco riaffiorano i soliti problemi

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Un’occasione gettata alle ortiche, con superficialità e incoscienza. Proprio quando le porte del paradiso, cioè la vetta della classifica, si erano spalancate davanti agli occhi di un Parma quasi incredulo davanti a cotanta benevolenza. E infatti la squadra di Apoloni torna da Macerata con un pareggio a reti bianche, quinto risultato utile consecutivo (dopo quattro vittorie di fila) che ha il sapore di un brodino vegetale senza sale. Un’involuzione rispetto alle ultime prestazioni (zero tiri nello specchio della porta) ma comunque in linea con la mentalità di una squadra che resta vittima delle sue stesse debolezze: l’incapacità di manovrare a ritmi sostenuti, il lancio lungo e i cross come unica soluzione offensiva. Strategie che gli avversari hanno capito bene, come la Maceratese che ha portato a casa un punto limitandosi alla sola fase difensiva, se non fosse per un paio di tiracci dalla distanza, compreso uno nel finale che ha colpito la traversa superiore.
Lo 0-0 finale non fa una grinza, ed è proprio questo il dato più allarmante, insieme ai numeri della sfida: 3 occasioni per parte, un gol annullato al Parma per un fuorigioco millimetrico di Calaiò, 8 ammoniti. Partita maschia ma non cattiva, continuamente spezzettata anche per l’incapacità delle due squadre di impossessarsi del centrocampo. A dire il vero il 3-5-2 di Giunti ha un po’ sorpreso Apolloni e tutto il Parma perché si aspettavano di trovare una Maceratese schierata con la difesa a 4 e un centrocampo diciamo un po’ meno intasato. E invece un po’ le novità tattiche dei marchigiani, un po’ la solita carenza di idee offensive dei crociati hanno partorito un pareggio che annulla la possibilità del Parma di salire al comando del girone B.
Amarezza e impotenza, il Parma non può fare altro che mordersi le mani e recitare il mea culpa, contro un avversario costruito per salvarsi e con minori qualità individuali. La serata storta di Corapi e Mazzocchi (in pratica tutta la corsia destra), il solito girovagare incerto di Calaiò (poco presente in area di rigore), e l’insolita opacità di Scavone hanno fatto il resto. Apolloni ha provato a correggere la squadra in corsa con gli inserimenti di Baraye e Evacuo ma il volto triste della partita non è cambiato. Tornano i dubbi e le perplessità, anche di natura tattica, perché questo Parma fa una fatica enorme a comandare la partita e spingere l’avversario alle corde per poi tramortirlo di colpi. Caratteristiche essenziali di chi vuole vincere il campionato.

 

(Foto by Giovanni Padovani per Parmacalcio1913.com)

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