Ribalta e Kalma si presentano: «Vogliamo costruire qualcosa di importante e duraturo»

Oggi è stato il giorno della presentazione di Jaap Kalma e javier Ribalta, rispettivamente

La presentazione si è svolta enlla sala stampa dello stadio Tardini, alla presenza del presidente Kyle Krause che ha parlato del momento difficile che sta attraversando la squadra, ma anche delle rinnovate ambizioni per il futuro.
Ecco le loro risposte alle domande dei giornalisti presenti, tra cui noi di Sportparma.com:

KRAUSE: Vorrei cominciare da una nota dolente, dalla posizione classifica, che è il risultato di una stagione frustrante e deludente.
Il piano non era quello di trovarci in questa situazione di classifica. Però io non mollo, voglio continuare a crederci, abbiamo ancora 5 chance per rimanere in serie A. E quindi continueremo a lottare con orgoglio.
I risultati sul campo non coincidono sempre con i nostri piani e al di là di questo i piani devono essere lungimiranti e guardare al futuro.
Quando abbiamo iniziato l‘iter per il reclutamento di queste figure abbiamo ricevuto molto curriculum di figure professionali molto interessanti e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: come mai così tanti profili buoni sono interessati a venire a Parma? Mi sono dato una risposta, molto probabilmente è lo stesso motivo che ha portato me a Parma: tifosi fantastici e storia fantastica, oltre a opportunità importanti.
La passione che provo nei confronti della città e del Parma non è stata sminuita in alcun modo dagli eventi. Il mio impegno verso la società non mancherà perché ho la certezza che abbiamo bisogno di due figure guida per costruire il nostro futuro, Ribalta e Kalma.

KALMA: “Qui ci nono occasioni enormi, è una città fantastica, i tifosi hanno un legame sano e costruttivo con il club. Siamo fortunati ad avere un presidente così, è il motivo principale perché ho sposato questo progetto. Sono convinto che tutte queste caratteristiche porteranno al successo.
Lui dovrebbe essere un esempio per tanti presidenti italiani. Uno degli obiettivi è creare successi per i prossimi 10-15 anni.
La retrocessione? Il paracadute aiuta, nel breve non ci sono tante possibilità. Non vedo disastri ma solo opportunità. Qui c‘è un club strutturato bene. In poco tempo non si può rifare tutto, dallo stadio al resto. Non possiamo stravolgere l‘offerta commerciale già esistente.
Bisogna rendere il calcio più sostenibile.
La parte business è strettamente legata a quella sportiva, non dico che dipende da quello, ma sicuramente accelera il processo di crescita del club.
Il progetto richiede tempo, diciamo da 3 a 7 anni, ma è solo per dire dei numeri….
Qui non bisogna inventare un brand, c‘è già, c‘è una storia. Dietro tutti i casi di successo nel mondo del calcio c‘è sempre stata un‘organizzazione perfetta a livello societario.

RIBALTA: Al di là della classifica, il Parma è un grande club, che vuole costruire qualcosa di importante. E‘ una grande opportunità per crescere, c‘è un progetto a lungo termine.
Ho girato parecchio in questi anni, ho una buona conoscenza del calcio internazionale, ma in questo momento è importante capire come è strutturato il club. Siamo quarti in Italia in termini di trofei internazionali, questo fa capire l‘importanza del nome Parma. .
La retrocessione non è ancora avvenuta, prima dobbiamo pensare a giocare lunedì e finire la stagione con dignità.
Sono arrivato pochi giorni fa, sto conoscendo l‘ambiente, i giocatori e l‘allenatore. Siamo ancora in un processo di valutazioni. Non è giusto che parli di altre persone quando mancano ancora delle giornate alla fine del campionato.
Non ho un solo modello, ogni realtà è diversa. Non ha senso copiare, ma provare a prendere il meglio di tanti. Conosco il mercato europeo e quello italiano, sono stato qui 9 anni, conosco la serie A e la B. Vogliamo sviluppare un modello tutto nostro.
Per vincere la il campionato di serie B servono giocatori forti, è un campionato particolare, sappiamo cosa bisogna fare per vincere. Forse ho visto più partite di B che di A nella mia esperienza italiana.
Vogliamo andare su un modello di club dove il calcio offensivo sia una priorità, senza parlare di sistemi, quello lo deciderà l‘allenatore. Vogliamo un calcio offensivo, con pressing, senza aver paura di nessuno. Poi starà all‘allenatore modellare la squadra.
Il settore giovanile sarà fondamentale, sono stati fatti grandi investimenti e continueremo a farli.
Spero di costruire una squadra con il giusto mix giovani-esperti.
Il calciomercato? Non saranno i giocatori a decidere se andare via o meno da Parma. Ci sono dei contratti da rispettare, a prescindere dalla categoria. Il nostro progetto è a lungo termine, faremo le nostre valutazioni, indipendentemente dalla categoria.
Non giudico quello che è stato fatto prima, ma posso dire che è tutto da bruciare, ci sono delle cose positive. Certo, bisogna imparare dagli errori e ripartire più forti.

 

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