LA PARTITA: un Parma straripante cinquina al Genoa

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Cornelius ruba la scena a tutti e con splendida tripletta trascina il Parma nella cinquina inflitta al Genoa (5-1) che dovrebbe costare la panchina a mister Andreazzoli. Un Parma straripante che ha attaccato dall‘inizio alla fine, dimostrando di avere più farme dall‘avversario, ma anche un maggior peso offensivo.

Il Parma parte forte nel primo tempo, ritmi alti, verticalizzazioni e pressing. Il Genoa si difende con ordine anche se dalla parti di Sepe ci arriva solo grazie a un calcio da fermo che Goldaniga devia due volte in porta ma trova la fantastica doppia risposta di Sepe. Prima di lui ci aveva provato Barillà (3‘) con un missile da 35 metri che fa la barba al palo. L‘episodio chiave che cambia la gara arriva all‘8 quando Inglese si fa male dopo un intervento rude di El Yamiq. Entra Cornelius e come per magia il Parma si trasforma: il danese prima colpisce l‘esterno della rete, poi si divora un gol facile davanti al portiere . Il gol è nell‘aria: cross basso di Kulusevski per Kucka che segna col piattone sinistro. Gol dell‘ex con tanto di scuse verso la curva rossoblu.
Il Genoa comincia a perdere equilibri e certezze, e il Parma affonda il coltello in una difesa imbarazzante: al 42‘ punizione di Cornelius e inzuccata vincente in corsa di Cornelius (imparabile). Trascorrono 4 minuti e il danese sale in cattedra, galvanizzato dall‘ovazione del Tardini per il primo gol: al 46‘ Lerager perde palla, Gervinho la trasforma in un assist per Cornelius che con una sventola al volo di sinistra firma il 3-0.

Ad inizio ripresa Andreazzoli si gioca la carta Pinamonti e l‘attaccante ricambia con l‘inutile gol della bandiera. Il Genoa, però, continua a non avere un filo logico, il centrocampo e la difesa imbarcano acqua da tutte le parti, con Gervinho e Kulusevski che si infilano ovunque, mentre Zapata vede i mostri.
Si parte con un bolide di Scozzarella che finisce fuori di poco, poi arriva la tripletta di Cornelius (altro sinistro imprendibile nell‘angolino) e infine il 5-1 di Kulusevski dopo un retropassaggio imbarazzante del neo entrato Ankersen. Il Parma gioca in scioltezza, fraseggia negli spazi stretti e ha il possesso palla, sopperendo così all‘inferiorità numerica in mezzo al campo dovuta ai differenti modulo utilizzati dalle due squadre (4-3-3 per i crociati, 3-5-2 per i rossoblu).