La sfida Alves-Ronaldo amicizia e calci

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Una lunga amicizia, nata sulle rive dell’Oceano Atlantico in Portogallo. Bruno Alves e Cristiano Ronaldo (70 anni in 2) si conoscono dai tempi dell‘Under 21, ma mai insieme nella stessa squadra, se non in Nazionale. Amicizia vera, anche e soprattutto fuori dal campo. Parma e Torino distano 250 chilometri, due ore e mezza di macchina. Per la prima volta tutti e due in Italia, anche se in due città senza mare.
Sabato sera al Tardini si ritroveranno uno di fronte all‘altro. Abbracci, emozioni, risate e botte… come promesso dal difensore del Parma nel giorno della presentazione di Ronaldo alla Juve (hanno viaggiato sullo stesso aereo), il 16 luglio scorso, quando a margine della conferenza a Vinovo, seduto al fianco del procuratore Jorge Mendes, tra giornalisti e fotografi, svelò un curioso retroscena a Tuttosport: “Ho chiesto a sua madre il permesso di prenderlo a calci quando ci ritroveremo da avversari in campionato. E lei ha accettato, ma questo ovviamente non avrà alcuna influenza sulla nostra amicizia”.
Nei giorni precedenti la firma con la Juve, ma anche nelle ore successive, i due hanno parlato molto. Confidenze, consigli e opinioni sul pianeta Italia. In pratica Alves è l‘uomo di fiducia con cui parlare di tutto, anche di una scelta così importante come quella di lasciare il Real Madrid e trasferirsi a Torino.
Due anni prima, nell‘estate del 2016, l‘anno della vittoria dell‘Europeo da parte del Portogallo, fu CR7 a convincere Alves a traslocare in Italia, passando dal Fenerbahçe al Cagliari, dove conquistò la salvezza (l’anno dopo andò in Scozia). “La scelta giusta, il posto ideale per viverci con la famiglia” gli disse.
Ora il calendario (3a giornata) li pone uno di fronte all’altro: Ronaldo cerca il primo gol in A, quasi un’ossessione, il secondo la prima vittoria in A con il Parma. I pronostici sono tutti dalla parte dell’ex Real Madrid, ovvio.