Parma e Spezia storia di un gemellaggio che non c‘è più

Parma

Ci sono storie che nascono e finiscono all’improvviso. Dopo restano i ricordi, le sensazioni e le amicizie, anche se il tempo ha costruito un muro invalicabile, che azzera tutto.
Era il gennaio 1978 quando i Boys Parma e gli Ultras Spezia (“Fronte del Porto”) stipularano un gemelleggaggio (anche nel nome di Massimo Barbuti che indossò le maglie di Parma e Spezia) durato quasi 30 anni. Un legame forte e passionale, all’insegna di rivalità comuni, la Reggiana e la Carrarese. Per i Boys, la cui fondazione risale al 1997, il gemellaggio con gli spezzini fu il primo della loro storia.
Feste, canti, balli e striscioni… fianco al fianco, come nello spareggio salvezza di Bologna o nell’amichevole estiva del 2005 con tanto di sbandierata in mezzo al campo.
Nel 2007 il gemellaggio finisce bruscamente. Il motivo? L’accusa degli spezzini è il mancato scontro fisico tra gli ultras del Parma e quelli degli acerrimi rivali del Livorno durante un’amichevole a Viareggio. Accuse, difese, incomprensioni e tentativi nulli di ricucire lo strappo. L’ultima amichevole tra Parma e Spezia, nell’estate del 2007 a Salsomaggiore, fu la conferma definitiva della rottura del legame con gli spezzini e dell’impossibilità di riappacificarsi, dopo l’ennesimo no da parte degli ultras liguri.
Da quel giorno sono trascorsi oltre 10 anni. Ora la storia crociata passa proprio da Spezia, dallo stadio Picco, dove venerdì sera il Parma si giocherà le ultime residue speranze di andare in serie A direttamente, senza la complicata trafila dei playoff. Frosinone permettendo.

 

 

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