Carmignani a SP: «Cuesta va aspettato. Suzuki? Lo scafoide è un problema»

Graditissimo ospite della 5ª puntata di PARMATALK, il webshow sul Parma Calcio (clicca qui per rivederla), andata in onda lunedì, è stato l‘ex allenatore gialloblù Pietro Gedeone Carmignani, l‘allenatore che da subentrante vinse la Coppa Italia nel 2002 e trionfò nello storico spareggio-retrocessione del 2005.

Ex sia del Parma sia del Milan (dove ricoprì il ruolo di allenatore dei portieri dal 1989 al 1991, ndr), Carmignani ha commentato così il 2-2 del Tardini fra crociati e rossoneri: «La partita si è svolta in tre fasi: prima parte del Milan con l‘assenza del Parma; seconda parte del Parma con l?assenza del Milan; terzo parte pari e patta. Giusto un pareggio. Il punto deve dare fiducia e serenità al Parma, ma il Milan ne ha persi 2. Il Milan è andato in doppio vantaggio senza aver aggredito la partita, ma per il cinismo e la casualità delle conclusioni; una volta in vantaggio, ha dimostrato, come in altri frangenti, di non saper tenere psicologicamente tutta la partita. È bastato l‘errore di un milanista e la bravura di Bernabé per far andare in tilt una squadra di giocatori che sono di un livello superiore alla norma: sono andati in tilt completamente! Ci sono stati 30‘ di non Milan e di grande Parma, perché le cose vanno di pari passo. Il Parma ha concesso quasi di sua iniziativa, retrocedendo, il possesso al Milan per colpire in contropiede, cose che faceva benissimo - con giocatori che poi sono stati ceduti - l‘anno scorso, quando è sempre stato grande con le grandi e ha avuto già difficoltà con le piccole».

Il saggio Gede (19 vittorie e 9 pareggi nelle sue 44 gare complessive di campionato da mister gialloblù) ha parlato del più giovane allenatore della Serie A, Carlos Cuesta, facendo un parallelismo con la scelta di Maresca: «Quest‘anno il Parma ha fatto una scelta, forse intuitiva: è andato a cercare un allenatore che non ha mai fatto l‘allenatore in prima. Ha fatto un po‘ come nel 2021 con Maresca: ha avuto l‘inumazione di prendere quello che poi è diventato un grande allenatore, ma con Maresca non ha avuto la pazienza di aspettare! Dopo tre mesi ha cambiato. Adesso con Cuesta, se pensa chi l‘ha scelto che Cuesta sia un allenatore che potrà raggiungere alti livelli, dovrà avere la pazienza di aspettare. Ma nel calcio la pazienza di aspettare non si compra: 8 punti in 11 partite non sono un risultato che ti danno tranquillità, serenità. Dopo la ripresa del campionato devi andare a giocare a Verona, poco dopo a Pisa: sono partite che, se per caso ti vanno male, ti ritrovi sprofondato». Secondo mister Carmignani sarebbe servito maggior supporto nella fase di del mercato estivo: «La società, secondo me, ha un po‘ messo in difficoltà questo giovane allenatore, perché gli ha venduto giocatori già consolidati e gli ha preso dei giocatori di talento che, però sono non voglio dire delle scommesse ma delle giovani promesse».

Da ex portiere ed ex preparatore dei portieri il Gede è intervenuto anche sul tema scottante di queste ore in casa Parma: il ko fisico di Zion Suzuki e la sua sostituzione. «Lo scafoide è un problema per il portiere! Io mi auguro che recuperi nel più breve tempo possibile, ma lo scafoide è formato da tanti ossicini? Me lo sono rotto anch‘io, mi feci 40 giorni di gesso. Bisogna avere molta, molta calma con lo scafoide: per un portiere è determinante» ha detto relativamente all‘infortunio che ha coinvolto il guardiano nipponico. Ora si pone il problema della sostituzione: in rosa ci sono Edoardo Corvi (classe 2001) e Filippo Rinaldi (2002), mai utilizzati in stagione. «Non conosco i due ragazzi che sono dietro a Suzuki nel Parma. Penso che siano ottimi elementi su cui il Parma ha fiducia, ma va dimostrata subito. Adesso bisogna metterli in campo: cosa ne pensa Cuesta? Io dico che una società di calcio, per me, se ha due portieri bravi non è male: perché si devono alternare. In una squadra ci sono 20 giocatori: di questi 7-8 giocano sempre, gli altri sono quelli che a volte sono in panchina, altri sono il 15°, il 16° e via dicendo. Li alternano tutti: ma perché non si può alternare anche il portiere? È così che si deve fare, come si fa con i giocatori. Bisogna anche pensare che le cose possano non andare come si suppone. Se poi succede qualche cosa - e qui, purtroppo, è successo – poi sei costretto ad anticipare le situazioni».

CLICCA QUI PER VEDERE LA 5ª PUNTATA DI PARMATALK

lex gli piwik.php?idsite=2&rec=1&url=https%3A%2F%2Fsportparma.com%2Fparma