COMMENTO: l‘esaltazione del collettivo e una difesa antisfondamento il Parma vola anche a Firenze

COMMENTO:

Metodico, seriale e spietato: il Parma sbanca l‘Artemio Franchi e infila la quarta vittoria esterna di questa stagione esaltante. Una vittoria che, come le altre, è arrivata un po‘ a sorpresa, nel senso che in pochi ci avrebbero scommesso. L‘assenza di Bruno Alves, Gervinho in panchina, così come Barillà e Scozzarella, facevano pensare che sarebbe stato un pomeriggio transitorio. E invece il Parma ha ribaltato tutti i pronostici, come era già successo a Milano contro l‘Inter, a Torino e a Marassi col Genoa. Non è un caso che tutte e 4 le vittorie esterne si assomigliano.

Il metodo D‘Aversa ha colpito ancora: 10 giocatori rinchiusi in un fazzoletto di 50 metri, due esterni rapidi di gamba e di pensiero (Biabiany più di Siligardi), un attaccante sontuoso come Inglese e una difesa impenetrabile, come un vetro antisfondamento. Ma questa vittoria è l‘esaltazione del collettivo, di una squadra che si sacrifica sempre, con i giocatori che si aiutano a vicenda, che raddoppiano e triplicano le marcature, che impediscono all‘avversario di giocare ed esprimersi secondo le proprie caratteristiche. Una squadra ben allenata, che copre il campo in maniera organica e dove i giocatori sanno sempre cosa fare in campo. Un Parma che sfoggia una condizione fisica invidiabile, anche in questo periodo in cui si gioca ogni 3 giorni.

La Fiorentina dell‘ex Pioli, l‘avversario ideale per i gialloblù, (come ha spiegato Inglese ai microfoni di Sky Sport a fine primo tempo), si è intestardita a fare sempre le stesse cose ed ha sbattuto contro il muro crociato. Chiesa troppo egoista, Vitor Hugo ingenuo come un bambino dell‘asilo a commettere due falli identici su Biabiany lanciato a rete, e un Simeone mai pericoloso. Sepe ha compiuto 3-4 parate, ma solo una difficile, in pieno recupero su Pjaca. E‘ vero che il Parma ha giocato quasi sempre nella propria metà campo, ma è anche vero che non ha corso grossi rischi.

Risposte importanti sono arrivate anche da quei giocatori poco impegnati, vedi Biabiany (impeccabile), Deiola e Gazzola. Un Parma operaio ma tremendamente efficace che ha vinto con un solo tiro in porta. Ma chissenefrega, la salvezza è sempre più vicina, il distacco dal Bologna terzultimo è salito a 12 punti. La strada è ancora lunga, è vero, ma di questo passo e con questo spirito si può arrivare lontano.

 

(Nella foto la formazione iniziale del Parma a Firenze – Foto Parmacalcio1913.com)