Inter-Parma: derby cinese tra affari ambizioni e pareggio di bilancio

Inter-Parma:

Inter e Parma, Suning e Desport, Italia e Cina. Jindong Zhang e Jiang Lizhang, gli azionisti di maggioranza di Inter e Parma. Sabato a San Siro le loro storie si intrecceranno con quelle del campo. Non solo calcio, ma ambizioni e pioggia di milioni, tra promesse e piani finanziari che quest’estate hanno fatto storcere il naso a più di un tifoso, nerazzurro e gialloblù. Storie di due imprenditori made in Cina che fatturano una montagna di milioni ma che per un motivo o un altro non possono (e non vogliono) investire le cifre necessarie per riportare i due club sul tetto d’Europa. Problemi politici, visioni ed esigenze differenti, ma con un occhio di riguardo al pareggio di bilancio e all’autofinanziamento. Concetti che da sempre in Italia fanno fatica a radicalizzarsi, tant’è che il Parma negli ultimi 3 anni ha investito la bellezza di 30 milioni di euro per passare dalla D alla A, a fronte di ricavi insignificanti.

Il gruppo Suning del presidente Zhang Jindong, uno degli imprenditori più ricchi del suo paese (l’85esimo più ricco del mondo), è un colosso con un giro d‘affari da 40 miliardi di dollari. Soldi che provengono da diversi settori, in primis dalla vendita di elettrodomestici, ma servizi finanziari, sport, e-commerce e telefonia. In Cina è proprietario del club calcistico Jiangsu Suning, dove sono passati diversi campioni europei.

La Desports di Jiang Lizhang (proprietario anche del Granada e del Chongqing Lifan) è operativa nel mondo del marketing sportivo e dei diritti tv. Nel 2015 la società fu venduta ad una altro colosso cinese, la DDMC, per ben 123 milioni di dollari; Lizhang, però, resta il presidente e il punto di riferimento della società che nel 2017 ha acquistato per conto del canale streaming Pptv (di Suning) i diritti televisivi della Champions League, arrivando a sborsare ben 400 milioni di dollari.
Zhang e Lizhang si conoscono bene, hanno in comune la passione per l’Italia e il calcio, anche se pensavano che l’avventura sarebbe stata meno dispendiosa e problematica. E invece si trovano a dover fronteggiare diversi problemi, dall’impossibilità di far uscire i propri soldi dalla Cina ai debiti dei due club, seppur di dimensioni differenti.

Parma e Inter è, dunque, il derby personale dei due magnati cinesi che in Italia hanno stretto alleanze (calcistiche) con colossi del calibro di Pirelli (Inter) e Barilla (Parma).
In estate si è creato l’asse di mercato Inter-Parma: dal club nerazzurro sono arrivati nel ducato Biabiany (a titolo definitivo), Bastoni e Dimarco (in prestito). Poteva arrivare anche Karamoh ma il francese ha preferito tornarsene in patria (in prestito).

Affari che consolidano i buoni rapporti tra i due imprenditori cinesi e i due club. Rapporti che continueranno anche in futuro, anche se il pareggio di bilancio è una strada obbligatoria con cui i due club devono fare i conti (obbligo imposto dalla Uefa), malgrado le tifoserie siano ancora dopate dai sogni miliardari e purtroppo disastrosi, dal punto di vista economico, dei presidenti precedenti, vedi Moratti e Ghirardi (e Tanzi). I sogni “moderni” vanno inseguiti percorrendo altre strade, cioè senza fare follie, senza indebitarsi e poi rischiare di fallire. Inter-Parma, in programma sabato pomeriggio a San Siro, è anche questo: un intreccio italo-cinese. Sogni Champions e salvezza. Due mondi differenti che però parlano la stessa lingua, tant’è che qualche malalingua sostiene che Lizhang e Zhang siano due facce della stessa medaglia.