Ondrejka ritrova (in parte) il gruppo: ecco come potrà cambiare il Parma

Si vede la luce in fondo al tunnel per Jacob Ondrejka. A un centinaio di giorni di distanza dal brutto infortunio contro il Werder Brema in amichevole (clicca qui), lo svedese è tornato in gruppo.

Un calvario lungo 4 mesi, che ha tenuto lontano dal campo una delle pedine più importanti dello scacchiere di mister Cuesta. Sin dall?inizio c?era la chiara impressione che Ondrejka fosse tra i pilastri, se non il pilastro, dello schieramento tattico del tecnico maiorchino. L?unico esterno offensivo in rosa (prima dell?arrivo di Oristanio, ndr) in grado di creare davvero superiorità numerica e di vedere la porta, come dimostrato la stagione passata sotto la guida di Cristian Chivu: con il romeno in panchina, infatti, il talento di Landskrona aveva giocato 12 partite, bucando la rete della porta avversaria per 5 volte, di cui 2 doppiette contro Lazio e Atalanta. Il 17 crociato aveva aperto il suo conto in terra emiliana contro l?Inter - pareggio poi fatale per i nerazzurri nella corsa scudetto con il Napoli - nel 2-2 casalingo in rimonta.

Proprio nella settimana che porta alla sfida contro l?altra compagine milanese, Ondrejka è tornato a riassaporare l‘atmosfera dei campi del Mutti Training Center insieme al resto del gruppo. Ma il suo rientro tra i convocati sarà rimandato a dopo la partita contro il Milan di Massimiliano Allegri (sabato sera, ore 20:45). Per il suo ritorno in campo o, addirittura, per la sua presenza nell?undici titolare bisognerà pazientare ancora un po‘. Verosimilmente il momento giusto sarà dopo la sosta. Meglio non affrettare i tempi, anche se le sue giocate, lì, sulla sinistra mancano come il pane a questo Parma.

Nell?amichevole di fine luglio contro il Parma Primavera - la prima in assoluto della gestione Cuesta –, il classe 2002 era stato impiegato nel ruolo di esterno sinistro, libero di inventare: con tanta licenza di svariare e di trovare spazio dove incidere, Ondrejka aveva dato subito l?impressione di essere imprescindibile per l?idea di gioco dell?allenatore spagnolo. Idea che, per cause di forza maggiore, è mutata radicalmente nel corso del tempo.

Con il rientro dello svedese, si potrebbe tornare a vedere quel famoso 3-4-2-1 estivo, tanto flessibile quanto modellabile in base alla disposizione dell?avversario. Un?altra opzione potrebbe essere l?evoluzione dell?attuale 4-4-2 in un 4-3-3 atipico, sempre con l?ex Anversa largo sulla sinistra.
Che si optasse per la difesa a 3 o a 4, la trequarti titolare potrebbe essere composta da Ondrejka sul centro-sinistra e Bernabé, più avanzato, sul centro-destra, alle spalle del Burro Pellegrino. Le funzioni dei due esterni sarebbero opposte, ma complementari: lo svedese agirebbe più largo, con compiti di andare nell?uno contro uno e crossare, mentre lo spagnolo sarebbe più coinvolto nella manovra, sia per ragioni tattiche che per caratteristiche, venendo a giocare maggiormente dentro il campo. Alternativamente, si potrebbe vedere il numero 10 tornare nella sua comfort zone in cabina di regia, con uno tra Almqvist e Oristanio - condizione fisica permettendo - sulla destra. In questo caso, si comporrebbe una trequarti più classica, con due ali pure sugli esterni.

Il recupero di Ondrejka cade a pennello, con la sosta nazionali alle porte - due settimane complete a disposizione per ritornare al massimo della condizione atletica - e, soprattutto, in vista di un trittico di gare cruciali per capire la reale dimensione dei crociati: Verona, Udinese, Pisa. Tanto della salvezza del Parma passerà dal suo faro offensivo. La luce sta per riaccendersi.

Jacob

Jacob Ondrejka nell?allenamento di mercoledì 5 novembre al Mutti Training Center di Collecchio (Foto Parma Calcio 1913)

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(In copertina, Jacob Ondrejka e mister Carlos Cuesta nell‘amichevole estiva tra la prima squadra e la Primavera U20 del Parma ? ©Foto: Massimo Morelli/SportParma)
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