Parma vento cinese e mercato turco

Parma,

Un viaggio intercontinentale di 10mila chilometri, da Pechino (Lihang) a Parma, con scalo a Trebisonda (Trabzonspor). E’ il potere del calcio che muove soldini e soldoni da una parte all’altra del mondo, come al gioco del Monopoli. Ma in questo caso si tratta di denaro vero, come i quasi 4 milioni di euro che Jiang Lizhang ha versato nella casse del Parma, sottoscrivendo l’indispensabile aumento di capitale voluto da Nuovo Inizio (la proprietà parmigiana), evitando così il rischio di perdere la quota azionaria del 30%. Una mossa necessaria, quella dell’imprenditore cinese, per rimanere nella partita e cercare una soluzione con quelli che fino a pochi mesi fa erano i suoi soci di minoranza. Che sia un tentativo di riconciliazione o l’inizio della battaglia finale, lo capiremo solo nelle prossime settimane o mesi. Nel frattempo è probabile che il Cda del Parma subisca una nuova trasformazione con il reingresso di Lizhang, ma senza dimenticare che presso la camera arbitrale di Milano è aperto un contenzioso che potrebbe ridisegnare nuovamente gli scenari futuri. Work in Progress.

Intanto c’è il calciomercato e una salvezza da sigillare, dopo un girone d’andata eccezionale, sopra ogni più rosea previsione. Il budget a disposizione del ds Daniele Faggiano non è noto, ma è facile intuire che sia risicato, come la maggior parte delle squadre di serie A in questo periodo, tant’è che, tranne in rarissimi casi, l’unico vocabolo utilizzato dagli operatori italiani di mercato è il “prestito”.
Comunque, dieci giorni di mercato sono volati via, tanta carne al fuoco e tanti tavoli aperti, ma al momento la cesella degli acquisti del Parma resta vuota. Un solo movimento in uscita, il prestito di Da Cruz allo Spezia. Tutto il resto arriverà nei prossimi giorni, incastri permettendo: le partenze di Baraye e Calaiò sono certe, quelle di Ceravolo, Ciciretti e Deiola probabili.

Faggiano non ha appeso al collo il cartello degli sconti, ma le offerte arrivate fino ad oggi non sono soddisfacenti, anche a causa degli ingaggi onerosi che percepiscono i giocatori gialloblù. Insomma, bisogna cedere qualcuno, abbassare il monte ingaggi e poi comprare.
In realtà un acquisto ci sarebbe già, ma è congelato da questioni burocratiche e dall’ostruzionismo del Trabzonspor (Turchia) che sta ostacolando l’arrivo di Kucka in maglia crociata. Tra il Parma e l’ex centrocampista del Milan c’è l’accordo su tutto, ma per ora l’affare resta bloccato, anche se dall’entourage del giocatore continua a filtrare ottimismo, tant’è che la prossima settimana il giocatore è atteso in Italia per le visite mediche. E poi c’è tutto il resto, una voragine di nomi e indiscrezioni, vere e false: Falcinelli, Caceres, Spinazzola, Barak, Lapadula, Rispoli, Rog, Stepinski, Laurini, Sala, Kastanos, Plizzari, Bizzarri, ecc.. E’ il bello e il brutto del mercato.