Il bilancio del mercato: 16 acquisti tante cessioni e pochi rimpianti

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L‘ennesimo infinito calciomercato è andato in soffitta. Chiuso. Non se ne poteva più. Ora è il tempo dei bilanci, anche se il verdetto finale spetterà a sua maestà il campo. Per il Parma è stata una sessione roboante, esosa e necessaria per provare a fare un salto di qualità. Investimenti per oltre 60 milioni di euro. Investimento futuri, non immediati, perché gran parte dei nuovi acquisti sono arrivati con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Lo sforzo economico è spalmato su 3-4 anni. La strategia di Nuovo Inizio (socio di maggioranza) era chiara già a maggio: patrimonializzare. Dare un valore economico importante al Parma Calcio 1913 con giocatori di proprietà, di prospettiva e con speranze di plusvalenze. Il ds Faggiano ha lavorato sodo e senza i problemi della passata stagione è riuscito a completare la rosa in tutti i reparti con largo anticipo. Titolari e riserve adeguate. Giovani ed esperti. Nomi altisonanti come Darmian e Inglese, le certezze Grassi e Sepe, il gioiellino Kulusevski, le scommesse Karamoh, Brugman e Adorante e infine il colpo last minute Espinoza, centrocampista 18enne dell’Ecuador.

Sedici acquisti in tutto, una squadra intera più la panchina, senza considerare i nomi secondari che non fanno parte della prima squadra e tutti quelli riservati al settore giovanile. 16 giocatori di proprietà per la serie A, almeno in prospettiva, alcuni dei quali con stipendi molto alti (vedi Darmian). Molto più consistente il numero delle cessioni (21), alcune di queste sospirate e complicate, altre incompiute (Siligardi), ma che in qualche modo hanno alleggerito l‘impegno economico del club verso giocatori che da tempo non rientrano nel progetto tecnico, tra questi Baraye, Ceravolo, Da Cruz, Dezi e Stulac. Una manciata di milioni che il Parma ha prontamente usato per il mercato in entrata, non certo per sistemare i conti, tant‘è che entro la fine dell‘anno è prevista una nuova ricapitalizzazione da circa 20 milioni.

Lo spettacolo del calciomercato è anche la voragine di nomi, voci, indiscrezioni, bufale, smentite e conferme che sono state accostate ad ogni squadra. Una su tutte: Laxalt dal Milan al Parma. In realtà i crociati non lo hanno mai trattato. Un mercato nel mercato.

In attesa delle parole di Faggiano, il bilancio può essere più che soddisfacente. Un mercato importante e ambizioso per una squadra di provincia, al quale bisogna aggiungere pochi rimpianti, forse uno, Balotelli. Ma sarebbe stato tutto un altro mercato, forse più restrittivo. Ora parola al campo, l’unico vero giudice del calciomercato.


ACQUISTI: Adorante (a, Inter), Dermaku (d, Cosenza), Laurini (d, Fiorentina), Grassi (c, Napoli), Sepe (p, Napoli), Hernani (c, Zenit), Inglese (a, Napoli), Karamoh (c, Inter), Kulusevski (c, Atalanta), Cornelius (a, Atalanta), Brugman (c, Pescara), Colombi (p, Carpi), Alastra (p, svincolato), Pezzella (d, Udinese), Darmian (d, Manchester United), Espinoza (d, Independiente del Valle).

CESSIONI: Di Gaudio (a, H.Verona), Brazao (p, Inter), Galano (a, Pescara), Ramos (d, Spezia), Frattali (p, Bari), Scavone (c, Bari), Pinto (d, Catania), Vacca (c, Venezia), Schiappacasse (a, Atletico Madrid), Diakhate (c, Lokeren), Dezi (c, Empoli), Stulac (c, Empoli), Brunori (a, Pescara), Da Cruz (a, Ascoli), Saporetti (d, Catania), Gazzola (d, Empoli), Ricci (d, Juve Stabia), Baraye (a, Gil Vicente), Machin (c, Pescara), Simonetti (c, Carpi), Ceravolo (a, Cremonese), Nardi (p, Chievo), Minelli (d, Trapani).


 

(Nella foto l’arrivo di Roberto Inglese nel ritiro del Parma a Prato allo Stelvio – Foto Lorenzo Cattani)