Pederzoli spiega il Parma internazionale: «Club aperto al mondo»

Non solo Adrian Bernabé. Anche il direttore sportivo del Parma Mauro Pederzoli ha approfittato della sosta per tornare a rilasciare dichiarazioni.

Tra i concetti espressi nell’intervista, concessa ieri ai microfoni di Sky Sport, anche l’interessante aspetto relativo all’internazionalità (e all’internazionalizzazione) del club.
Oltre a tessere gli elogi della squadra, divenuta tale grazie al lavoro di mister Pecchia, l’uomo mercato crociato ha precisato la “filosofia” abbracciata dalla proprietà: «Tutti tutti qui a Parma abbiamo esperienze internazionali, perché questo è quello che vuole la nostra proprietà. Vogliamo essere una società aperta al mondo e che punta sui giovani. Questo ci riempie di orgoglio: abbiamo una prima squadra particolarmente giovane. Di anni ne hanno pochi, ma di valori ne hanno tanti. E questo speriamo lo possano confermare con la nostra maglia. I giovani si sentono a casa loro? Ci fa un enorme piacere, lo dicono loro. Il nostro obiettivo è creare un’identità, un sentimento, un modo di lavorare, tutto nostro e soltanto nostro. Questa capacità di identificarsi con questa città e con questa maglia ci dà enorme soddisfazione ed è quello che vogliamo».
Parole che spiegano perfettamente il dato di giocatori “internazionali” della rosa di un Parma sempre più poliglotta: 24 calciatori su 32 sono stranieri, ben 16 le diverse nazionalità rappresentate.

E la possibilità di aprirsi oltre i confini nazionali per il club ducale sarà amplificata dal Mondiale che scatta a breve e che lascerà ampio spazio, in Italia, al campionato di Serie B: «La sosta sarà una vetrina importantissima, al di là dei Mondiali giocheremo soltanto noi. Sarà un’occasione ulteriore per mostrarci al mondo e per mostrare i valori che abbiamo. Speriamo di ben figurare».