Lizhang torna all‘attacco: accuse pesanti ma le tempistiche lasciano a desiderare

Lizhang

L‘ex presidente del Parma Jiang Lizhang torna a farsi vivo attraverso un comunicato stampa, il secondo dopo il declassamento societario del 23 ottobre scorso. Un attacco diretto ai soci parmigiani, ma con contenuti e modalità al quanto discutibili, dato che oggi è vigilia di Udinese-Parma, partita che segna la ripresa del campionato di serie A dopo la lunga sosta invernale. C‘era tutto il tempo per scatenare l‘ennesimo terremoto societario, ma non oggi. A parte questo aspetto, che per certi versi può suonare come un tentativo di destabilizzare l‘ambiente Parma, il comunicato inviato oggi è firmato da Link International, la società che fa capo a Lizhang, che per l‘occasione si è rivolta al noto studio di comunicazione romano Comin&Partner, al quale la nostra redazione ha chiesto ed ottenuto le verifiche del caso.

Fatta questa doverosa prefazione (e verifica), che giustifica anche il lieve ritardo con cui abbiamo pubblicato la notizia, addentriamoci nei contenuti del comunicato di Link International, il quale getta pesanti dubbi sugli ultimi mesi di gestione del Parma e rimanda al mittente le precedenti accuse dei 7 soci parmigiani che 2 mesi fa parlavano di gravi inadempienze cinesi.
Lo scorso 11 gennaio - si legge nel comunicato -, Link, principale azionista di Parma 1913 ha trasferito 3,5 milioni di euro corrispondenti al 30% dell‘aumento di capitale della società e ha depositato presso il notaio Massimo Napolitano (con sede a Milan ndr.) ulteriori 3,5 milioni corrispondenti al restante 30% che Nuovo Inizio ha preso a Link. E poi ancora: Dal maggio 2017 Link ha investito più di 25 milioni di euro per riportare il Parma tra le grandi squadre del campionato di calcio italiano. Link conferma il suo interesse nel club nonostante le attività irregolari di Nuovo Inizio e ricorrerà alle vie legali per difendere i propri interessi e dimostrare l‘illiceità delle azioni intraprese dagli azionisti di Nuovo Inizio.

Una bomba a mano sganciata nel bel mezzo del calciomercato e della ripresa del campionato, che rischia di provocare effetti collaterali indesiderati e che prepara il campo di battaglia (legale) dei prossimi mesi, sebbene anche il mese scorso l‘imprenditore cinese aveva minacciato di rivolgersi alla giustizia ordinaria, oltre che alla Camera Arbitrale di Milano, dove pende già una denuncia a sua carico presentata da Nuovo Inizio per la risoluzione dei patti parasociali.
Ad oggi ufficialmente non c‘è alcuna denuncia (civile o penale) a carico di Nuovo Inizio, ma fonti vicine a Lizhang fanno sapere che è solo una questione di giorni, e che un pool di avvocati è al lavoro da tempo.

Fatto sta che le accuse di Lizhang sono ancora più pesanti rispetto al primo comunicato di un mese fa, targato Hope Group (leggi qui), e gettano pericolosi sospetti sull‘intera gestione finanziaria del club. Ma è altrettanto evidente che i 3,5 milioni di euro depositati da Lizhangh presso un notaio milanese, come si evince dal comunicato odierno, non hanno alcun effetto legale; tuttalpiù può essere considerato come un puro atto dimostrativo, per far vedere i muscoli e lanciare un messaggio chiaro: il cinese andrà fino in fondo a questa storia, perché vuole riprendersi la maggioranza del Parma, a tutti i costi, tanto da non prendere in considerazione neanche l‘ipotesi di un ipotetica buonuscita.
La telenovela è appena iniziata, l‘ennesima degli ultimi tormentati 15 anni.