COMMENTO: estasi Parma un romanzo in 34 minuti

COMMENTO:

Un romanzo è un complesso lavoro di narrativa che può durare mesi e anni, ma a Federico Dimarco (21 anni a novembre) sono stati sufficienti 34 minuti per scrivere un capolavoro. Un‘impresa che al Parma era riuscita una sola volta al Meazza nel 1999 (1-3). Oggi il bis, grazie ad una prodezza del giovane terzino sinistro crociato, entrato ad inizio del secondo tempo per una fatalità, cioè l‘infortunio di Gobbi. Il destino e la provvidenza hanno voluto che fosse proprio lui il match winner del Meazza, con una perla (bomba) di sinistro che ha lasciato impietrito Handanovic. Un gol pazzesco. Come è pazzesca tutta questa storia, perché il cartellino di Dimarco è di proprietà dei nerazzurri (è cresciuto nel settore giovanile dell‘Inter) che in estate lo hanno girato in prestito (secco) al Parma. In settimana ha segnato il suo primo gol con la nazionale Under 21 nella vittoria per 3-1 contro l‘Albania; oggi la prima volta in serie A, nello stadio in cui ha esordito in campionato con i nerazzurri il 31 maggio di tre anni fa. Poi il valzer dei prestiti: Ascoli, Empoli, Sion e ora la maglia crociata

Un romanzo, appunto, con un finale esaltante, che non può e non deve offuscare l‘impresa di tutto il pianeta Parma, da D‘Aversa ai giocatori, nessuno escluso. Hanno preparato la partita in maniera impeccabile, al netto di quel pizzico di fortuna che contro avversari di questo calibro è fondamentale. Una difesa armata fino ai denti, dove Gagliolo ha giganteggiato (sia contro Keita che contro Icardi), un centrocampo votato alla sofferenza e un attacco ben assortito, con Inglese a farsi il mazzo su tutto il fronte e Gervingo a esibirsi in galoppate imprendibili per gli avversari. Difesa e contropiede, insomma, senza troppi fronzoli, ma con una convinzione e determinazione che avevamo già apprezzato nella sconfitta contro la Juventus. Questo vuol dire che la banda di D‘Aversa sta crescendo a vista d‘occhio, sia dal punto di vista della condizione fisica che sotto il profilo del gioco e della tattica. Un Parma che diffonde fiducia, malgrado la strada verso la salvezza sia molto lunga e piena di trappole; in attesa che tutti gli effettivi a disposizione di D‘Aversa raggiungano la condizione migliore, dopo infortuni e sfortune varie. Allora sì che ci sarà da divertirsi. Per ora godiamoci la prima perla in serie A, lo champagne in frigo si può aprire.
Che dire dell‘Inter: ha giocato male, monocorde, solo cross e basta. Icardi non pervenuto.

 


(Nella foto l’esultanza di Federico Dimarco dopo il gol vittoria al Meazza contro l’Inter)