Speedy Baraye - atto III

Speedy

In tanti lo avevano dato per “bollito”. Inadatto al campionato di serie B. Considerazioni e sentenze che da mesi circolano in città, figlie di un calcio cervellotico e frenetico, dove un mese equivale ad un minuto. Giusto il tempo di appiccicare addosso a Yves Baraye (25 anni), il bollino di giocatore di “serie C”. Lo hanno detto e scritto (sui social) in tanti. E sinceramente, prima dell’exploit di sabato scorso a Pescara, il rendimento dell’attaccante senegalese, cresciuto nelle giovanili dell’Udinese, non è che sia stato esaltante, tutt’altro. Un rendimento altalenante che apparentemente lo aveva portato ai margini del progetto Parma, tant’è che il mese di febbraio è stato un incubo: quattro panchine consecutive (contro Perugia, Empoli, Venezia e Salernitana). Da quando Baraye è arrivato a Parma non era mai successa una cosa del genere. By by Baraye…

E invece, all’improvviso, sotto il primo sole primaverile in riva all’Adriatico, il senegalese è tornato a splendere come un diamante. Due assist e una prestazione superlativa. Incredibile. Quanto basta per riscrivere una storia che qualcuno, precocemente, ha cercato di infangare, dimenticando che di fronte c’è un ragazzo di soli 25 anni, il quale insieme a Lucarelli è l’ultimo protagonista rimasto in rosa della storica scalata dalla D alla B. In tre stagioni con la maglia crociata ha collezionato 94 presenze, 32 gol e 15 assist. Insomma, Baraye merita il massimo rispetto. Quel rispetto che si è riguadagnato sabato scorso a Pescara, ribaltando gerarchie interne (di formazione) e aprendo un nuovo capitolo della sua avventura parmigiana. Speedy Baraye – atto III.

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