FAGGIANO: Chiediamo scusa a tutti. D‘AVERSA: Tante occasioni e troppi errori

FAGGIANO:

Nel post partita di Parma-Fano in casa crociata si presentano solo il direttore sportivo Daniele Faggiano e il tecnico Roberto D’Aversa. Il dirigente ha usato parole forti per spronare la squadra e per rivendicare alcuni presunti torti arbitrali. Il tecnico non si arrende e si rammarica per le tante occasioni sprecate.

FAGGIANO: “Chiedo scusa a tutti, anche da parte dei calciatori, perché non possiamo perdere punti importanti dopo aver fatto tutti quanti in società tanti sacrifici. Rispetto tutti gli avversari, ma non si possono perder punti con tre squadre che occupano la parte destra della classifica, come è accaduto in queste tre settimane. Dobbiamo farci un esame di coscienza. Tutti pensavate al Venezia, ma adesso qui bisogna pensare al Padova. La fortuna non ci sta accompagnando. Non me la sento di attaccare gli arbitri.
Pretendo, però, più attenzione. Sugli sviluppi dell‘azione che ha portato al rigore decisivo, c‘era un fallo su Giorgino che non è stato sanzionato. Siccome esiste e vediamo questo malcostume di lamentarsi, ora mi lamento pure io, perché c‘era anche un rigore nel primo tempo a nostro favore.
Ora ci siamo davvero stancati. Attenzione, però, perchè dobbiamo svegliarci anche noi del Parma. Tutti. Mi sono preso le responsabilità, modificando la squadra e mandando via giocatori. Oggi abbiamo avuto quindici occasioni da gol, Non siamo stati cattivi sotto porta. Non siamo stati lucidi come con il Pordenone, per esempio. Se creiamo tanto e non segniamo, significa che ci manca la furbizia. La maglia del Parma pesa. Io stesso stento a credere che lavoro qui, in questo club. Bisogna dare il mille per mille, tutti.
Il Parma ha una storia importante. Lavorare nel Parma deve essere un motivo d‘orgoglio, ma non bisogna trasformare l‘orgoglio in tranquillità e piattume. Il campanello d‘allarme non è arrivato oggi e ci stiamo lavorando. Non lasciamo nulla al caso. Ci dobbiamo svegliare. I panni sporchi si lavano in casa e sappiate che certe decisioni le abbiamo prese anche dopo il Mantova. Il campanello d‘allarme era suonato già in precedenza. Stiamo ragionando per un eventuale ritiro prima della trasferta di Gubbio. Chiedo scusa per queste tre partite a tutta la città di Parma. Dobbiamo responsabilizzarci tutti quanti.
Ci tengo a sottolineare che la società è sempre presente e non ci fa mancare davvero nulla a nessuno. Sono rammaricato anche per questo”.

 

D’AVERSA: “Oggi alla squadra si può rimproverare solo di non aver concretizzato le numerose palle gol create. Abbiamo giocato anche bene non subendo niente, perdendo per un solo tiro subito su rigore. Chi gioca contro di noi lo fa con una determinazione diversa. La stessa che dovremmo metterci noi.
La formazione titolare di oggi? Calaiò ha fatto solo un paio di allenamenti in gruppo per il programma personalizzato che doveva seguire e ho preferito preservarlo, perchè ho fatto giocare anche Nocciolini e Scavone, che venivano da due infortuni. Di Cesare aveva un problemino alla caviglia e ho preferito giocare con Mazzocchi terzino per spingere di più. Quando si fanno delle scelte si deve pensare sempre anche ai tre cambi che si possono fare. Da quando sono qui, il Parma non ha avuto alcun favore.
Nell‘occasione del rigore c‘era prima fallo su Giorgino. Questa, però, era una partita da vincere indipendentemente da alcune decisioni arbitrali. Il nostro obiettivo è arrivare in serie B. La distanza dal Venezia è molto ampia. La strada verso il primo posto si è complicata. Quando sono arrivato a Parma, la situazione era disastrosa. Ci siamo tutti rimboccati le maniche e abbiamo giocato a chiappe strette‘, recuperando punti e posizioni, vincendo tante partite con la cattiveria agonistica. Poi, quando siamo arrivati a ridosso del Venezia, la fame è un po‘ scemata. L‘impegno societario sul mercato non deve farci perdere la determinazione, perché si vince in campo e non con gli acquisti.
Con Forlì e Mantova ci siamo fatti recuperare. Dobbiamo capire subito i nostri problemi e invertire la rotta. E‘ capitato più volte. Non è un caso. Dobbiamo ritornare a essere quelli che eravamo. Come gioco, oggi abbiamo fatto meglio nel secondo tempo rispetto al primo, quando le distanze erano più controllate. La condizione fisica non mi pare in discesa. Siamo andati in crescendo. A gennaio si è fatto un certo tipo di lavoro. Ora valuteremo, pian piano, la situazione sul programma da sostenere in ottica futura.
Può capitare un po‘ di frustrazione quando rincorri, quando vinci sempre e gli altri fanno meglio di te, ma noi non dobbiamo pensare agli altri, bensì a noi stessi, lavorando bene in settimana. Non esiste solo il primo posto, come obiettivo ma anche la seconda posizione”.

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