IL COMMENTO: il Parma è tornato grande contro tutto e tutti

Il dado è tratto: il Parma è in serie B. Festa pazza a Firenze, in autostrada e in città. Un unico filo conduttore: l‘orgoglio di essere Parma. Di essere crociati. Di rinascere dalle ceneri dopo un fallimento che ha lasciato ferite indelebili. Eccezional-Parma: 2-0 all‘Alessandria, partita senza storia, se non per il ritorno di fiamma dei piemontesi nella ripresa (Frattali non ha dovuto fare gli straordinari). Scavone e Nocciolini gli autori dei due gol storici, pesantissimi e preziosissimi come cento lingotti d‘oro. Non c‘è stata partita, il Parma ha dominato il primo tempo, con un atteggiamento tattico semplice ma efficace, che puntava tutto sulla velocità di Baraye, le spizzicate di Calaiò, la potenza di Nocciolini e i rari inserimenti dei centrocampisti. Poi difesa d‘acciaio, con Di Cesare in versione superman e Iacoponi che ha annullato lo spauracchio Marras. Ci fermiamo qui, perché tutti i giocatori scesi in campo meritano di essere citati e osannati, come è avvenuto a fine gara, sotto la curva Ferrovia dove erano posizionati i 5mila tifosi crociati. Una festa che continuerà anche a Parma, nell‘attesa che il pullman della squadra torni in città.

Ha vinto la squadra che ha dimostrato di essere più squadra. Un Parma esuberante, forte dentro e fuori, che non è caduto nelle provocazioni, che ha saputo gestire il vantaggio e il ritorno dei piemontesi. Un Parma super che, come ha fatto D‘Aversa in conferenza stampa, si è tolto in un solo colpo decine di sassolini dalle scarpe: dal velenoso post partita contro l‘Ancona e alle polemiche sulle condizioni fisiche della squadra durante questi playoff. Contro tutti e contro tutto, anche se il clima infernale disegnato da D‘Aversa non è mai esistito, perché Parma non è una piazza calda come Roma o Napoli, Lecce o Foggia.
Al futuro, al calciomercato alle conferme e non, alla serie B, ci penseremo a partire da lunedì. Ora è il momento della festa. Il momento dell‘esaltazione di un gruppo costruito per vincere, che ha superato difficoltà e pregiudizi, che ha saputo ricompattarsi nel momento più difficile, grazie anche alla vittoria nel derby di ritorno contro i cugini della Reggiana.

Festa e champagne che si mescolano con le parole di capitan Lucarelli che sembra intenzionato a continuare a giocare per un altro anno (“Deciderò nei prossimi giorni, intanto abbiamo dato una risposta a chi ci aveva stuprato“). Un bandiera. Il simbolo della rinascita e del coraggio. La storia continua, Lucarelli è già nei libri di storia del club. Il Parma vola in B, con il petto gonfio d‘orgoglio e un popolo in delirio. Un messaggio da spedire a Ghirardi e soci, a tutti quelli che hanno provato a cancellare il Parma. Il Parma è tornato.

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