IL COMMENTO: un pareggio che ha il sapore di una sconfitta

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Un telegramma amarissimo dal Tardini: il Forlì gela il Parma e accende i riflettori sulla fuga del Venezia che ora ha un vantaggio di 5 punti sui crociati. L’1-1 di stasera è un boccone difficile da digerire, per mille motivi, anche se i romagnoli non hanno demeritato e hanno costruito con dignità, tenacia e organizzazione un pareggio che suona come una campana in festa.
Le assenze pesanti (troppe), la mancanza di sostituti di pari livello e la giornata storta del centrocampo hanno penalizzato un Parma bruttino per oltre un tempo, fino a quando Scaglia (assist) e Baraye (gol) hanno finalmente fatto vedere uno schema offensivo degno di questo nome. Poi è mancato il classico colpo del k.o. (Baraye ha sfiorata il 2-0 con un’azione fotocopia a quella del primo gol), che ha tenuto in vita un Forlì mai domo, che ha pressato alto e ha avuto il merito di giocare con disinvoltura in spazi ristretti e affollati. Quello che è mancato al Parma: l’intuizione iniziale di D’Aversa aveva il suo perché, con Scaglia e Baraye alle spalle di Calaiò (ad agire tra le linee), per sfruttare le vie centrali e quelli laterali di Mazzocchi e Nunzella (deludente). Ma il giocattolo non ha funzionato, ha prodotto gioco e occasioni con il singhiozzo (manovra troppo compassata e prevedibile), diffondendo un senso di incompiutezza che è stato una costante compagno di viaggio per tutti i 90 minuti. L’ingresso di Ricci ad inizio secondo tempo ha rivitalizzato la fascia sinistra e, di conseguenza, dato maggiori libertà a Baraye. I miglioramenti si sono visti ad occhio nudo. Così come quelli di Gadda a cui è bastato mandare in campo il capocannoniere della sua squadra, Bardelloni, per riagguantare il pareggio con un esterno destro molto bello e accendere la festa nel settore ospiti. Pareggio tutto sommato giusto, anche se il Parma ha avuto una leggera supremazia territoriale e ha prodotto una maggior numero di occasioni (6-4).
Finisce 1-1, qualche tensione al triplice fischio finale, frutto della delusione e dell’amarezza, ma niente di grave.
Forlì in festa, dunque, il Parma si lecca le ferite e spera di recupera qualche infortunato (Baraye e Scozzarella sono usciti dal campo malconci), altrimenti la corsa al primo posto diventerà un’impresa titanica. Senza dimenticare che quello odierno è comunque il 13esimo risultato utile consecutivo. Scusate se è poco. L’ultimo pensiero è per il “povero” Zommers, passato in poche settimane da titolare a terzo portiere.

 

(Foto Parma Calcio 1913)

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